A cura di Anna Caterina Bellati
Lovers in New York
Sorprendere i dettagli della vita quotidiana cogliendone l’istante e rendendolo universale.
Fulvia Zambon, nata a Torino ma newyorkese da decenni, pittrice e fotografa affermata negli States e in Italia, porta a Venezia 20 preziosi scatti dedicati alla passione che lega due persone per qualche minuto, per qualche tempo, talvolta per sempre.
L’obiettivo ferma il momento decisivo, si nutre di sorpresa e blocca in una frazione di secondo il significato di un evento.
La vita è fugace e l’occhio umano non può in alcun modo leggerne le miriadi di particolari che invece la fotografia riesce a narrare regalandoli in seguito all’osservatore. Si tratti di un fiore che sboccia, di cristalli di neve che cadono nella notte, di un’auto che passa veloce, di un crimine che si compie, di un bacio rubato prima di andare ciascuno a consumare la propria giornata di lavoro, l’immagine rappresenterà per sempre quel lampo di realtà.
Lovers in New York racconta l’amore, che tocca tutti, riguarda tutti ovunque e in ogni epoca.
Le dieci fotografie in mostra sono vere e proprie trame fitte di particolari. Raccolte a Brooklyn, il più popoloso dei cinque distretti di New York, situato nella lingua occidentale di Long Island, con alle spalle il Queens e di fronte Manhattan, propongono episodi che riassumono uno spaccato della contemporaneità.
In questo che è ormai il quartiere più trendy della Grande Mela si muove Zambon armata della sua Fujifilm, specie intorno a mezzanotte, “quando – dice – succede sempre qualcosa di inaspettato”. Come accade per esempio a Coney Island
Notte, estate. Davanti a una saracinesca chiusa sulla quale uno street painter ha realizzato un enorme clown, due ragazzi si baciano appassionatamente. A forse due metri da loro una prostituta ha appena consegnato i propri documenti a un poliziotto che sta decidendo se arrestarla, mentre lei osserva impassibile i giovani fidanzati.
Dichiarava Henry Cartier Bresson,“C’è un istante in cui tutti gli elementi che si muovono sono in equilibrio”.
Anna Caterina Bellati